venerdì 20 giugno 2014

Tusculane

Tusculanae disputationes
Cicerone
BUR 1996

Introduzione e note di Emanuele Narducci

Testo latino a fronte
Medicina dell'anima, le Tusculane sono organizzate come una terapia indirizzata a liberare l'uomo dai dolori della vita,  per condurlo verso la vera felicità. Procedendo secondo un percorso che privilegia le esigenze psicologiche primarie degli individui, Cicerone tenta dapprima di rimuovere le passioni fondamentali (il timore della morte e l'angoscia esistenziale), per combattere quindi ogni altra forma di turbamento. La riflessione non ha però un significato solo morale, ma acquista coloriture politiche affermare che la vita può essere dedicata al perfezionamento intellettuale offre anche consolazione ai superstiti dell'opposizione anticesariana, invitati a reagire alla perdita del prestigio pubblico con l'acquisizione di una dignità tutta interiore. Infatti Cicerone lontano dall'esercizio attivo del potere, vede proprio nell'attività speculativa il mezzo di continuare la sua battaglia per il rinnovamento dello stato, perché occuparsi dei valori che sono alla base dell'esistenza del singolo, e della convivenza tra individui è, nel senso profondo, fare politica. Ma si tratta anche di una scelta controcorrente: nei proemi alla Tusculane
 (e alle altre opere filosofiche) si legge in filigrana le diffidenza del pubblico più conservatore verso la filosofia, occupazione ritenuta indegna dai cittadini romani votati, per tradizione, all'attività civile piuttosto che all'ozio speculativo. Di tale diffidenza Cicerone è ben consapevole: il pubblico della filosofia, materia ostica, che spesso propone una visione delle cose opposta a quella dell'umanità comune, sarà di necessità più ristretto di quello dell'oratoria, e sarà espressione di una élite intellettuale. Le Tusculane nascono con lo scopo di fornire a Roma una letteratura filosofica che rielabori in forma autonoma l'eredità ellenistica. E il risultato è un libro destinato a rimanere, per tutto il Medioevo occidentale, fonte essenziale per la conoscenza del pensiero greco, un libro che pone le basi del linguaggio filosofico in latino; un libro celebrato per tutta l'antichità come prova dell'acribia critica del suo autore, che offre splendidi saggi di commento ai numerosi passi letterari inseriti come esempi nel procedere dell'argomentazione filosofica.

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