lunedì 23 giugno 2014

La lingua rubata

Sheri Holman
Ponte alle Grazie 2001

Traduzione di Fabrizio Ascari

Romanzo storico
Il 1483 è un anno cruciale per il frate Felix Fabri: finalmente ha trovato un protettore che, in cambio dei suoi servigi spirituali, è disposto a portarlo in Terra Santa, fino alle pendici del Sinai. In questo modo Felix potrà realizzare il viaggio che è il sogno di una vita, sulle tracce della sua sposa spirituale, la santa martire Caterina di Alessandria, per cui nutre una passione quasi ossessiva. Ma il faticoso pellegrinaggio, compiuto a bordo di una lurida galera, poi a piedi, a dorso d'asino e di cammello, si presenta più pericoloso del previsto. A ogni tappa del viaggio avvengono strane sparizioni delle reliquie della martire dai santuari che le custodiscono, e a ogni piè sospinto si verificano inspiegabili furti, ingiustificati rallentamenti, insensati assassini... La mente di Frate Felix viene stretta sempre più nella morsa del dubbio: e se il suo fido protettore fosse un ladro? E se quella pellegrina soprannominata "la Lingua" dicesse il vero, quando sostiene di essere il tramite con cui santa Caterina parla al mondo? E se il fratello di costei non fosse un semplice traduttore? E se la stessa adorata Caterina - Dio non voglia! - fosse in realtà una santa superba e crudele? La fede di Felix vacilla, e la sua visione del mondo si frantuma in un caleidoscopio di ipotesi. In questo mistery torbido e morboso, ispirato al viaggio vero e documentato di un fervido monaco tedesco attraverso le superstizioni della cristianità, Sheri Holman ci racconta un amore spirituale modernamente nevrotico inserito in una cornice storica realistica e allucinatoria come un incubo gotico. E ci descrive la delicata transizione dell'uomo del Medioevo che diventa uomo del Rinascimento passando attraverso la follia propria e del mondo, per scoprirsi certo più solo e più fragile, ma anche tanto più profondamente umano.

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